mercoledì 9 aprile 2008

Gli intrecci dei leader albanesi-kosovari

Apc-NE/ KOSOVO, TORNA HARADINAJ: FAIDA POLITICA TRA EX UCK - FOCUS
Lotta per il potere con l'ex compagno d'armi Thaci

Di Igor Fiatti

Roma, 8 apr. (Apcom) - Il ritorno di Ramush Haradinaj riapre i giochi politici a Pristina. Appena rientrato dall'Aia, dove è stato assolto dall'accusa di crimini di guerra e crimini contro
l'umanità, l'ex premier kosovaro ha chiesto elezioni a tutti i livelli. Una richiesta che riapre la faida con gli uomini del suo ex compagno d'armi dell'esercito di liberazione del Kosovo: il
primo ministro Hashim Thaci.

La stagione della pace potrebbe così essere finita in Kosovo; almeno per quanto riguarda il fronte della politica interna. La lotta tra i veri 'padroni' del neo-proclamato stato - gli ex comandanti dell'Uck - riprende esattamente da dov'è stata interrotta tre anni fa, quando Haradinaj è andato all'Aia.
Insistendo sull'applicazione del piano del mediatore Onu Martti Ahtisaari - che è la fonte unica della Costituzione kosovara - Haradinaj ha chiesto elezioni a tutti i livelli. Lo ha fatto criticando la politica di Thaci in generale e, in modo particolare, la sua ultima uscita: "Il governo non ha un piano di
lavoro perché ci siamo concentrati sulla questione dello status".

"Lo status è solo un motivo in più per non cominciare a lavorare senza un programma, lo status è solo un dovere in più per un programma di governo". Con queste parole Haradinaj ha praticamente lanciato la nuova corsa verso l'esecutivo.

Insomma, l'ex premier prova a rilanciare la sua Alleanza per il futuro del Kosovo (Aak): durante il suo soggiorno forzato in Olanda, la formazione ha perso consensi ed è stata messa ai margini delle stanze che contano. Il suo amico Bajram Kosumi, che tra l'altro gli era succeduto come primo ministro, non è riuscito a far breccia tra i kosovari e ha racimolato uno scarso 10% nelle ultime politiche.

La rivalità tra Haradinaj e Thaci risale all'estate del 1999, quando tutti i comandanti dell'Uck si affrettano a riconvertirsi in leader politici. E in questa corsa al doppiopetto Thaci, sfruttando le simpatie che si è accattivato in Occidente, brucia tutti sul tempo.

Superato nella corsa politica, Haradinaj non si perde però d'animo. Stando ai servizi segreti tedeschi, rafforza la sua rete di traffici, stringendo accordi con il re del contrabbando di sigarette Naser Kelmendi e con Ekrem Lluka, il re dell'eroina.

Poi, per risolvere un diverbio, nel 2000 insieme a una trentina di membri del corpo di protezione civile - tutti ex Uck - a Decani attacca il quartier generale del clan Musaj, vicino alle posizioni del "Gandhi dei Balcani" Ibrahim Rugova. Ma nell'assalto rimane "ferito da schegge di granata" come si legge in un rapporto della polizia della missione Onu in Kosovo (Unmik); e grazie all'intervento di un elicottero Usa, viene trasportato prima nella base americana di Camp Bondsteel e poi
completa la convalescenza in Germania.
Solo nei primi 14 mesi dell'amministrazione Unmik, in Kosovo furono uccisi 23 ex "graduati" dell'Uck. La lista include anche uno stretto collaboratore di Haradinaj: Ekrem Rexha. Su quest'omicidio ovviamente non è mai stata fatta luce, ma in molti lo attribuiscono all'entourage di Thaci.

La rivalità tra i due ex capi paramilitari s'inasprisce quindi definitivamente quando Haradinaj arriva in politica. La regia di questo passaggio è tutta di Mahmut Bakalli: questo storico leader del partito comunista jugoslavo assembla una serie di partiti minori e mette in piedi l'Alleanza per il futuro del Kosovo. E Haradinaj si limita ad ubbidire al suo guru politico: accantona le foto con kalashnikov, sfodera una laurea e così trionfa nelle elezioni del 2004. A frenare la sua ascesa ci pensa però il Tpi, che lo accusa di crimini di guerra e contro l'umanità e lo porta a rassegnare le dimissioni dalla carica di primo ministro.

Ad accomunare Thaci e Haradinaj non c'è però solo il passato nell'Uck: i nomi di tutti e due sono finiti nell'inchiesta della polizia dell'Unmik sugli omicidi politici che, anno dopo anno, hanno falcidiato le fila del partito più influente del Kosovo, la Lega democratica del Kosovo (Ldk) fondata da Rugova.

Ora, assolto dal Tpi, Haradinaj è tornato finalmente a casa, nella sua Metohija: la parte occidentale del Kosovo che gli analisti non esistano a chiamare la "Chicago kosovara", perché il numero degli omicidi è cinque volte superiore alla media del neo-proclamato Stato.

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