martedì 13 gennaio 2009

Olmert chiama Bush

GAZA: OLMERT CHIAMO' BUSH PER OTTENERE ASTENSIONE USA ALL'ONU =
(AGI/REUTERS) - Gerusalemme, 13 gen. - Sarebbe stata il
risultato di una chiamata fatta in extremis dal premier
israeliano ad interim, Ehud Olmert, al presidente Usa, George
W. Bush, l'inattesa astensione degli Stati Uniti nella
votazione sulla risoluzione Onu di giovedi' scorso per il
cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza e il ritiro delle forze
d'Israele dall'enclave palestinese: la mossa americana impedi'
di raggiungere l'unanimita' in seno al Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite, anche se non blocco' l'adozione del
provvedimento. L'esito del voto al Palazzo di Vetro e' stato
rivendicato dallo stesso Olmert in persona nel corso di un
comizio. "Quando, per ragioni che non abbiamo in realta'
compreso, ci rendemmo conto che il segretario di Stato
americano Condoleezza Rice intendeva votare a favore della
risoluzione, cercai subito il presidente Bush. Mi fu risposto
che si trovava a Filadelfia per una conferenza", ha raccontato
il primo ministro dello Stato ebraico, "ma io ribattei 'Non
m'importa, debbo parlare con lui adesso'. Lo fecero scendere
dalla tribuna degli oratori, lo condussero in un'altra stanza,
e cosi' potei comunicare con lui. Gli dissi 'Non potete votare
a favore di quella risoluzione'", ha proseguito Olmert, "e lui
mi rispose 'Guarda, io non ne so nulla, non ho visto il testo,
non sono a conoscenza di come sia formulato'".
Stando al premier israeliano, mancavano appena una decina di minuti alla
votazione all'Onu. La sua replica fu: "Io invece si', e voi non
potete votare a favore". A quel punto il presidente Usa uscente
cedette e "comunico' un ordine al segretario di Stato", che
"non voto' per la risoluzione" malgrado, ha sottolineato ancora
Olmert, essa "fosse stata inventata, redatta, allestita e
negoziata proprio da lei". Rice "ci rimase davvero male", ha
concluso, e tuttavia "si astenne da una risoluzione che pure
aveva messo a punto". Il provvedimento passo' lo stesso, anche
se poi rimase inascoltato giacche' tanto Israele quanto i
radicali palestinesi di Hamas lo bocciarono: infatti a Gaza le
ostilita' proseguono tuttora, per il diciottesimo giorno di
fila.
Dopo la votazione il capo della diplomazia di Washington
cerco' di minimizzare l'improvviso voltafaccia, seguito a
febbrili negoziati tra membri occidentali e arabi del Consiglio
di Sicurezza, affermando che gli Stati Uniti "appoggiavano la
risoluzione" pur senza averla votata, e che "attendevano
l'esito della mediazione egiziana" in corso, come via per
renderne concreta l'attuazione. (AGI)

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